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Vita Eterna OGGI: Riscopri la Tua Identità di Figlio di Dio

 

Giovanni 3:16 – Un Tesoro da Riscoprire

Il cuore pulsante di tutta la Scrittura, un versetto che ogni credente conosce:

Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

Queste parole di Gesù vengono usate quasi sempre per l’evangelizzazione, per dire alle persone che Dio ha dato il proprio Figlio affinché possano scampare dall’inferno e ottenere la vita eterna in paradiso. Questa è  una verità splendida, un dono incommensurabile!

Eppure, questa interpretazione, per quanto vera, è fortemente riduttiva rispetto alla maestosa realtà che il sacrificio di Cristo ha aperto per noi. È come guardare una cattedrale e notare solo il portone d'ingresso!

L'Unicità di Gesù: L'Unigenito

La prima parola che ci colpisce e in qualche modo ci incuriosisce è il termine: unigenito. 

Unigenito significa unico figlio, ma come può essere visto che Dio ha anche noi come figli?

Questo termine è composto da uni- (uno solo) e genĭtus (generato). Significa che Gesù è l’unico, l’unico Figlio generato direttamente da Dio, l'unico nato in quel modo singolare che lo rende perfettamente Uomo e perfettamente Dio. È la manifestazione tangibile dell'amore di Dio, la prova che Egli desiderava identificarsi totalmente con la nostra condizione umana.

Ma non vogliamo soffermarci solo sull'unicità di Cristo, perché lo scopo di questa riflessione è un altro, ben più personale: la nostra natura di figli di Dio!

Sono profondamente convinta, grazie alla luce della Scrittura, che essere figli di Dio non sia affatto una cosa "normale" o da poco, e purtroppo questa gloriosa verità è stata appiattita e resa scontata dalla tradizione religiosa. Dobbiamo riscoprirla con stupore!

La Nostra Eredità: Figli per Adozione

Se Gesù gode della sua unicità come l'Unigenito, noi siamo altrettanto chiamati a godere della nostra posizione di figli di Dio.

...a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)

Attenzione, non siamo diventati figli di Dio nello stesso modo in cui è nato Gesù. La Sua è una generazione unica. Noi abbiamo acquisito il nome e tutti i diritti di figlio grazie all'opera perfetta e completa che Cristo ha compiuto sulla croce, e alla Sua vita di totale obbedienza al Padre.

Tutti coloro che credono in Lui e lo accolgono come Salvatore e Signore vengono adottati da Dio Padre! Entriamo a far parte della Sua famiglia di cui Gesù Cristo è l'Unigenito (Efesini 1:5) e siamo resi partecipi della Sua santità e irreprensibilità (Colossesi 1:22).

Possiamo gridarlo con gioia: Gesù è il nostro Fratello Maggiore (Ebrei 2:11)!

Lui ha dato la Sua vita e ha versato il Suo sangue affinché noi potessimo varcare la soglia di questa famiglia divina in modo degno e completo.

Eredi e Coeredi: La Rivoluzione dell'Adozione

Pensate a cosa comporta un'adozione legale. Quando entri a far parte di una nuova famiglia, ne diventi erede a tutti gli effetti! Sei l'erede dei beni, e non c’è più alcuna differenza tra te e gli altri figli biologici. Hai gli stessi diritti e gli stessi doveri!

Ora, per mezzo di Cristo, noi siamo diventati partecipi ed eredi di una famiglia divina, dove il Padre è Dio l'Eterno, e il nostro Fratello Maggiore è Gesù Cristo, il Signore!

...e se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo... (Romani 8:17)

Ma questo è solo l’entrée, l'inizio del piano di Dio per noi!

I benefici di questo nuovo status sono innumerevoli e si svelano solo attraverso la Parola di Dio. Per questo è fondamentale immergerci nella Parola giorno e notte (Giosuè 1:8), perché è l'unica fonte della rivelazione della volontà di Dio per noi. Non la religione, non le tradizioni, non la cultura, né la sapienza umana, ma solo la Parola di Dio, irrigata dallo Spirito Santo, ci può rivelare chi siamo veramente diventati in Cristo!

Ne abbiamo un bisogno disperato! Senza questa rivelazione, ci sentiremo sempre e solo, nel migliore dei casi, dei poveri peccatori perdonati che continuano a supplicare Dio. Ma la nostra realtà in Cristo supera di gran lunga il solo perdono dei peccati e la promessa di un futuro in paradiso!

La Nuova Nascita: La Nostra Vera Identità

Cosa ha prodotto in noi l’accettare il sacrificio di Cristo? Ha prodotto prima di tutto la rinascita del nostro spirito!

Il nostro spirito era morto nei falli e nei peccati (Efesini 2:1), ovvero, separato dalla vita di Dio. Ma grazie al sacrificio di Cristo, abbiamo ricevuto una nuova vita nel nostro spirito, che ora è nuovo di zecca e fatto della stessa natura di Dio (2 Pietro 1:4)!

Se consideriamo che la nostra vera personalità non è il nostro corpo (che è solo un involucro), né la nostra anima (che ha definito la nostra personalità fino ad oggi), ma il nostro vero "noi" è lo spirito rinato, capiamo che è questa la persona che vivrà in eterno!

Quindi, possiamo affermare con forza che non siamo più di questo mondo, perché dal momento che siamo nati da Dio, apparteniamo al Suo regno e non più a questo mondo (Giovanni 17:16). Il nostro spirito si è unito in maniera totale allo Spirito di Cristo ed è diventato uno con Lui (1 Corinzi 6:17)!

Se lo spirito definisce chi siamo veramente, e se il nostro spirito è uno con Cristo, possiamo fare nostra la dichiarazione trionfante dell'apostolo Paolo:

Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20)

Entrando in questa consapevolezza, possiamo affermare con sicurezza con Giovanni che:

Quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. (1 Giovanni 4:17)

E ancora, la pienezza della nostra identità:

...poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. E voi avete ricevuto la pienezza in lui, essendo egli il capo di ogni principato e potestà. (Colossesi 2:9-10)

Attraverso questi versetti iniziamo ad afferrare la maestosità del nostro essere figli di Dio!

La grandezza del dono della grazia supera ogni umana comprensione, e solo tramite una rivelazione che viene dall’alto possiamo abbracciarla.

Perciò, smettiamo di affannarci nelle opere, nel sentirci sempre inadeguati, o nelle tradizioni religiose! Entriamo nella Parola, crediamo a ciò che è scritto, e viviamo la vita abbondante e vittoriosa che ci è stata donata in quanto Sovrani Eredi di Dio!

 L’Eternità Iniziata Oggi

Riprendiamo ora il nostro punto di partenza, il versetto d’oro della fede: Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

Lo scopo della salvezza è chiaro: non perire, ma ricevere la vita eterna. La maggior parte dei cristiani interpreta questo così: "Sono salvato, e avrò la vita eterna in Paradiso dopo la morte." Questa visione è vera, ma è incompleta! Dove sta l'errore? Nel separare l'eterno dal presente. Difficilmente colleghiamo la vita eterna al qui e ora. 

Dobbiamo afferrare questa verità con entrambe le mani: la vita eterna per noi è iniziata nell'istante esatto in cui siamo rinati! Da quel momento preciso, siamo entrati nell'eternità della vita con il nostro Dio. Siamo già entrati nel Paradiso di Dio, nella Sua Terra Promessa! So che qualcuno ora potrebbe sussurrare "Eresia!" Ma fermati un attimo e rifletti con me. Qual è il problema? Siamo troppo intrisi di visioni terrene e tradizioni religiose che finiscono per annebbiare la pura luce della Parola di Dio. Lasciamo che la Scrittura ci riporti alla realtà divina. 

L'Agnello di Dio: Rimuove, Non Solo Copre!

Torniamo all'inizio del ministero di Gesù, quando Giovanni il Battista lo presentò al mondo: Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» (Giovanni 1:29) Hai notato il verbo che usa Giovanni? Non dice: "Ecco l'Agnello di Dio, che perdona il peccato del mondo!" Dice: Toglie! Questo "toglie" (in greco: airō) è un verbo potente! Significa: portare via, sciogliere, togliere, rimuovere, sollevare. Una cosa che è stata rimossa, che è stata portata via, significa che non c'è più! È sparita! Nell’Antico Testamento, il sangue degli animali da sacrificio copriva il peccato del popolo. Era come mettere un velo su una macchia. La macchia era sempre lì, per questo ogni anno si doveva ripetere quel sacrificio. Ma il sangue del sacrificio di Cristo ha fatto molto di più: ha tolto definitivamente il peccato! (Salmo 103:12) 

Il peccato non ha più alcun potere vincolante sui figli di Dio. Certo, chi non crede rimane intrappolato nella sua natura di peccato. Ma per chi crede e riceve Cristo, c'è una nuova, gloriosa realtà: la natura di peccato è stata annullata, tolta via! Questo non significa che siamo impossibilitati a sbagliare, ma che il peccato non è più il nostro Padrone, non ha più il diritto legale di dominarci!...sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo più al peccato. (Romani 6:6) 

La Circoncisione di Cristo: La Separazione Definitiva

Paolo rende la cosa ancora più definitiva: E voi avete ricevuto la pienezza in lui... nel quale siete anche stati circoncisi di una circoncisione fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne. (Colossesi 2:10-11) Qui parla addirittura di circoncisione! La circoncisione era il segno divino di appartenenza al popolo di Dio. Chi veniva circonciso entrava legalmente a far parte del popolo eletto e poteva godere di tutti i benefici del Patto: protezione, guida, provvidenza. Vi ricordate cosa dice Dio di Israele, un popolo spesso ribelle e idolatra? Egli non scorge iniquità in Giacobbe, non vede perversità in Israele. (Numeri 23:21) Come si spiega? Dio si contraddice? Assolutamente no! Dobbiamo comprendere un principio fondamentale: la Sua santità è così elevata che nulla di ciò che facciamo può raggiungerla. Veniamo messi in condizione di stare alla Sua presenza solo grazie a un Suo intervento diretto. Per Israele, era la circoncisione, il segno divino che diceva: Questi sono Miei! (Isaia 43:1). Il loro ingresso nel Patto li metteva sotto la Sua benedizione, a prescindere dalle loro mancanze. 

Il Patto Migliore: 

La circoncisione antica era solo un'ombra. Noi, invece, abbiamo la realtà: l’opera di Cristo! Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore. (Ebrei 7:22) Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse. (Ebrei 8:6) 

Il nostro Patto è infinitamente superiore! Dio Stesso si è fatto Uomo in Cristo, si è caricato dei nostri dolori e dei nostri peccati, ha sopportato tutto il giudizio, è sceso fino alle profondità ed è risalito in vittoria, lasciando negli abissi il peccato, il male, il dolore e la morte. Noi entriamo in questa realtà semplicemente credendo in quell'opera e ricevendo Cristo nel nostro cuore. Entriamo, senza alcuno sforzo o merito nostro, in una realtà di santità, perfezione e irreprensibilità! 

L'Antico Patto, basato sulla Legge (la nostra prestazione), poteva essere e fu costantemente violato dalla debolezza e dalla disobbedienza umana. Era, in ultima analisi, un patto fragile perché dipendeva da noi.

Il Nuovo Patto nel sangue di Cristo è di tutt'altra natura! È un patto così solido, così inattaccabile, che nulla può annullarlo. Sai perché? Perché non è un patto tra noi e Dio, ma è un patto stipulato tra Dio Padre e Dio Figlio!

Gesù è il Garante, il Mediatore perfetto. La validità di questo Patto non si fonda sulla nostra ubbidienza incostante, ma sulla totale, completa e perfetta ubbidienza di Cristo!

Per questo, per quanto ci riguarda, l'unica cosa che potrebbe teoricamente toglierci la salvezza è il rifiuto totale e definitivo di Cristo — il rifiuto di Colui che è il garante del Patto. Non sono i nostri eventuali peccati o le nostre cadute a farci decadere da questo Patto! La nostra posizione di figlio è assicurata dalla fedeltà di Cristo, non dalla nostra.

MA ATTENZIONE!

È fondamentale qui fare una precisazione che non può essere fraintesa: allora possiamo peccare tranquillamente? Assolutamente no!

Questa è la trappola più pericolosa che lo spirito religioso o l'orgoglio possano sussurrarci.

Sì, il nostro spirito è rigenerato e la nostra salvezza è sicura in Cristo. Ma il peccato non è semplicemente un "errore contabile" che viene cancellato in automatico; è una forza distruttiva con conseguenze immediate e terribili nella nostra vita quotidiana.

Ogni peccato ha la sua precisa conseguenza!

Quando il credente pecca, non perde l'adozione, ma apre una breccia pericolosissima nel muro di protezione. Il peccato apre le porte alle potenze del male e di fatto restituisce a satana quell’autorità che gli era stata tolta sulla nostra anima e sul nostro corpo.

Non è Dio che ci punisce, ma siamo noi con il nostro peccato ad abbassare le difese, permettendo al nemico di agire indisturbato nella nostra vita, sulla nostra salute, sulle nostre finanze e sulle nostre relazioni. Sei tu che gli apri la porta!

La grazia ci ha salvato e ci mantiene nell'adozione; ma la santità e l'ubbidienza sono il modo in cui manteniamo chiuse le porte all'avversario e camminiamo nella pienezza e nei benefici della vita eterna che abbiamo ricevuto!

L'Ultima Breccia: Ignorare Chi Siamo Davvero

Oltre al peccato, c'è un'altra minaccia, un'altra breccia che spalanca le porte al nemico, ed è molto più subdola: il non riconoscere chi siamo davvero in Cristo!

Questo è il campo di battaglia della mente, dove si gioca il destino della nostra vittoria quotidiana.

Ricorda: quando sei nato di nuovo, il tuo spirito è stato reso perfetto, unito a Cristo, partecipe della natura divina. Tu sei santo, irreprensibile, coerede! Ma il nemico non può attaccare il tuo spirito (che è sigillato), quindi cosa fa? Attacca la tua mente (l'anima).

Satana è il padre della menzogna, e la sua strategia non è tanto farti fare cose brutte, quanto farti credere cose false su chi sei.

Se non afferro, tramite la rivelazione dello Spirito, la verità di Colossesi 2:10 — "Voi avete ricevuto la pienezza in lui" — allora permetto alle bugie di insinuarsi nella mia mente. Il nemico sussurra:

"Sei inadeguato."

"Sei ancora un povero peccatore."

"Non sarai mai abbastanza forte o abbastanza buono."

"Dio è deluso da te."

"È Dio che permette la malattia per ammaestrarti, devi sopportarla"

"Dio ti ha dato questa malattia per punizione"… e altre simili bugie.

Questa è la breccia!

Quando io credo a queste menzogne, sto disattivando di fatto la mia autorità spirituale che mi è stata data in Cristo. Sto agendo come un erede che vive da mendicante, o come un Re che crede di essere uno schiavo. 

Dall'Identità all'Esperienza

Il problema non è che la menzogna "cancella" la nostra adozione; essa paralizza la nostra esperienza della vita eterna!

Il nemico non ha bisogno di farti perdere la salvezza; gli basta farti agire di conseguenza a quella bugia.

Se credi di essere debole, agirai con debolezza. Se credi di non essere degno di guarigione, non prenderai possesso della tua guarigione. Se credi che Dio ti stia trattenendo, ti isolerai dalla Sua presenza.

Questo non è peccato morale, ma è un peccato di incredulità basato sull'ignoranza della nostra posizione! È come un proprietario di casa che crede a un ladro che gli dice: "Questa casa non è tua, non puoi entrare." Finché il proprietario crede alla bugia, si auto-esclude dal godere della propria eredità!

Dobbiamo alzare lo scudo della fede, che è la conoscenza della Parola di Dio che rivela la nostra vera identità, e gridare al nemico e alla nostra anima: "Io non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me!" (Galati 2:20).

La tua arma più potente contro il nemico non è la tua forza, ma la ferma, inossidabile consapevolezza di chi sei in Cristo!

La Fede: La Chiave del Tesoro Presente

Tutto ciò che ci è stato provveduto per grazia è già nostro. La parola salvezza (sia in greco: sōtēría, che in ebraico: yeshua), è un termine onnicomprensivo che include: vita eterna, guarigione, provvidenza, protezione, liberazione, salute fisica ed emotiva. Tutte queste cose, unite alle benedizioni celesti, sono già a nostra disposizione, non sono una speranza futura! Dobbiamo solo appropriarcene.

In che modo? Credendo, per Fede! Non c’è più nulla che dobbiamo fare con le nostre forze oltre alla scelta di ricevere Cristo per ottenere tutti questi privilegi. Ecco perché ho affermato che la vita eterna è iniziata nel momento stesso in cui abbiamo ricevuto Cristo: la Terra Promessa è entrata in noi! Dobbiamo smetterla di vivere come se fossimo ancora nel deserto, in attesa di un futuro lontano, e iniziare a esercitare l'autorità e l'eredità che abbiamo ricevuto oggi come Figli di Dio! 

L'Intimità che è Vita Eterna

Dopo aver stabilito che la vita eterna non è solo un "posto" futuro, ma una realtà iniziata nel nostro spirito rinato, andiamo alla definizione di vita eterna per eccellenza, data da Gesù stesso nella Sua preghiera: Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. (Giovanni 17:3) Eccola! La rivelazione è luminosa! 

La vita eterna non è semplicemente quantità di tempo (infinito), ma qualità di relazione! È conoscere Dio e conoscere Cristo. E qui sta la chiave: il verbo conoscere nel linguaggio biblico (ginōskō, in greco) non è una mera conoscenza intellettuale, teorica, o superficiale. Parla di una relazione intima e profonda, di un'esperienza che unisce due realtà, come quella descritta tra marito e moglie! Perciò, la vita eterna è vivere qui e ora una relazione intima, reale e profonda con Dio e con Suo Figlio Gesù Cristo. Questo è il paradiso a cui siamo stati chiamati!

La Pratica della Relazione: Camminare con Dio

Bene, la domanda sorge spontanea: come si vive concretamente una relazione con Dio e con Cristo, visto che non sono presenti in forma umana visibile ai nostri occhi? Non è un mistero irraggiungibile! Per stabilire una relazione sana e solida con il nostro Dio, dobbiamo partire dal fondamento assoluto: Credere senza riserve nella Sua Parola. Dobbiamo credere davvero che Egli è Colui che dice di essere (Ebrei 11:6). Se la Parola dice che è Amore, Egli è Amore. Se dice che è Guaritore, Egli è Guaritore. Afferrare che Egli è per noi e non contro di noi! (Romani 8:31). Dio non è un Giudice severo in attesa del nostro prossimo errore, ma un Padre il cui cuore batte solo per il nostro bene. Accogliere con gioia tutto ciò che ha provveduto. Dobbiamo credere che tutto il Suo interesse è di farci del bene (Geremia 29:11), e di conseguenza, ricevere la Sua grazia senza minimamente dubitare. 

Possiamo conoscere Dio solo attraverso la Sua Parola! Questo è il canale vitale. La Bibbia non è solo un manuale, è la Voce di Dio messa per iscritto! Per questo motivo, è vitale seminare costantemente la Parola nel terreno fertile del nostro cuore. Facendo così, non facciamo altro che rinnovare la nostra mente (Romani 12:2). La nostra mente, da carnale e limitata, diventerà spirituale e illimitata! E questo è ciò che porta alla vita eterna vissuta giorno per giorno: I nostri occhi cominceranno a vedere le circostanze dalla prospettiva di Dio. Le nostre mani si attrezzeranno per compiere le Sue opere di amore e potenza. I nostri piedi si muoveranno senza esitazione dove Lui vuole che andiamo. Questa è la vita eterna: conoscerLo in un'intimità così profonda che le Sue vie diventano le nostre vie, e il Suo cuore batte nel nostro petto! Non è un premio futuro, ma una gloriosa, emozionante, quotidiana realtà!

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Chi sono

Ciao a tutti e benvenuti su Pilastri della Fede! Sono Nadia Pianalto: nella vita sono moglie, mamma e nonna, ruoli che amo e che hanno arricchito il mio percorso. Ma c'è un altro aspetto della mia vita che mi sta profondamente a cuore e che desidero condividere con voi: la mia continua crescita nel cammino di fede. Sono cresciuta nella Chiesa Cristiana e per decenni ho vissuto la mia fede con grande impegno. Ero attiva nella comunità, seguivo le pratiche tradizionali e credevo sinceramente di dare il meglio. Tutto questo ha gettato le basi per la mia spiritualità e mi ha sostenuto nel mio percorso. Tuttavia, con il tempo, ho capito che c'era qualcosa in più. Pochi anni fa ho avuto una rivelazione profonda: pur amando la Chiesa, mi mancava una relazione personale e diretta con Dio. Questa non è stata una rottura con il passato, ma piuttosto un'evoluzione. Ho scoperto che una relazione con Dio si costruisce principalmente in due modi: Conoscendolo attraverso la Sua Parola, la...

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