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Parliamo di guarigione


Nel contesto cristiano, la guarigione è forse uno degli argomenti più fraintesi e bistrattati. Molti si chiedono: "È davvero volontà di Dio guarirci?" Questa incertezza può generare frustrazione e minare la fede. È fondamentale fare chiarezza su questo punto.

La Risposta nella Bibbia

Il primo punto da affrontare è la questione fondamentale: È volontà di Dio guarirci? Molti cristiani si interrogano su questo, e la risposta non è un "forse", ma un chiaro "sì", la cui comprensione si evolve dal Vecchio al Nuovo Patto.

La Volontà di Dio nell'Antico Testamento

Anche nell'Antico Patto, la volontà di Dio per il suo popolo era la salute e il benessere. La malattia era vista principalmente come una conseguenza della disubbidienza, mentre la guarigione era una ricompensa per l'obbedienza. Dio stesso si presenta come "Io sono l'Eterno che ti guarisco" in Esodo 15:26. Questo versetto non è solo una dichiarazione di potere, ma un patto: se il popolo avesse obbedito, Dio avrebbe garantito la sua protezione dalla malattia.

Altri passaggi rafforzano questa idea:

Esodo 23:26 promette una vita lunga e senza problemi di fertilità.

Deuteronomio 7:14 benedice il popolo con la fertilità e la salute.

Isaia 33:24 collega la salute fisica al perdono dei peccati, anticipando ciò che Cristo avrebbe compiuto.

Da questi versetti, è evidente che già nell'Antico Patto il cuore di Dio era per la salute del suo popolo. La malattia era una maledizione, non una benedizione o uno strumento didattico. Tuttavia, il popolo non essendo in grado di mantenere la Legge, non poteva vivere costantemente in questo stato di benedizione.

La Conferma Definitiva nel Nuovo Patto

Nel Nuovo Patto, la volontà di Dio di guarire diventa ancora più chiara e non più legata all'obbedienza umana, ma al sacrificio perfetto di Cristo. La salvezza, nel Nuovo Testamento, include non solo la redenzione dell'anima, ma anche quella del corpo.

3 Giovanni 2 è un esempio perfetto di questa verità: "Io prego che in ogni cosa tu prosperi e goda buona salute, come prospera l'anima tua". Questa non è solo una preghiera, ma una rivelazione della volontà di Dio. Egli desidera la nostra prosperità e la nostra salute fisica, allo stesso modo in cui desidera la prosperità della nostra anima.

A differenza dell'Antico Patto, nel Nuovo Patto la nostra salute non è più dipendente dalla nostra capacità di obbedire alla Legge, ma è un dono che riceviamo per mezzo della fede in ciò che Cristo ha già fatto. Le promesse di guarigione non sono un "se" condizionato, ma un "sì" garantito.

In breve, la guarigione non è un'opzione o un'incognita, ma una parte intrinseca del piano di Dio per noi, fin dall'inizio. Sotto il Nuovo Patto, la guarigione è stata resa disponibile per tutti coloro che credono in Cristo, e possiamo avvicinarci a Dio con la certezza che Egli vuole la nostra salute.

La Mentalità dell'Antico Patto

Prendiamo l'esempio del lebbroso in Marco 1:40. Il lebbroso si rivolge a Gesù dicendo: "Se vuoi, tu puoi mondarmi". Aveva una fede incrollabile nel potere di Gesù, ma era insicuro della sua volontà.

Questa mancanza di sicurezza lo lasciava in sospeso perché si trovava di fronte a Colui che aveva tutto il potere per far qualsiasi cosa, ma non era sicuro che lo volesse fare.  

Questa incertezza, che molti cristiani ancora oggi adottano, è un retaggio della mentalità dell'Antico Patto, una mentalità legalistica che si basa sulle opere e non sulla grazia ricevuta.

Nell'Antico Patto, il rapporto con Dio era mediato dalla Legge. I cristiani oggi che si sentono indegni e pensano che la benedizione o la punizione dipendano dai loro meriti o peccati non hanno compreso la grazia e la portata della morte e resurrezione di Cristo. Per questo modo errato di pensare la maggior parte dei cristiani, quando deve pregare per se o per altri per una guarigione, fanno preghiere del tipo: Signore, ti supplichiamo, per la tua grande misericordia guarisci questa persona! Stendi la tua mano benefica e guarisci! Ma Signore non la nostra volontà sia fatta ma la tua! E si sentono estremamente spirituali e pieni di fede.

La Rivoluzione del Nuovo Patto

Torniamo al nostro racconto del lebbroso, è cruciale comprendere che i racconti dei Vangeli, sebbene si trovino nel Nuovo Testamento, descrivono eventi accaduti prima che il Nuovo Patto fosse pienamente stabilito. Le persone in quei racconti non erano ancora "nate di nuovo" e il sacrificio di Gesù non era ancora stato compiuto, perciò la mentalità, il parlare e l’agire era ancora secondo il Vecchio Patto, cioè quello della legge.

Il Nuovo Patto non è una semplice revisione del vecchio, ma un accordo completamente nuovo, reso possibile dal sacrificio di Cristo. La differenza fondamentale non è che Dio abbia cambiato idea, ma che Cristo ha pagato il prezzo completo per il peccato. La sua vita perfetta e il suo sacrificio hanno una portata globale, redimendo l'umanità dal peccato e da tutte le sue conseguenze, inclusa la malattia.

Gesù ha vissuto una vita di perfetta ubbidienza alla Legge, cosa che nessun altro è mai riuscito a fare. In lui non c'è stato inganno né peccato. Questa sua perfetta giustizia gli ha meritato ogni benedizione che Dio avesse mai promesso, e gli ha procurato un nome al di sopra di ogni altro nome. Ma la cosa più incredibile è che Lui non ha tenuto queste benedizioni per sé. Ha messo tutto ciò che ha ottenuto attraverso la sua giustizia a nostra disposizione. Noi possiamo venire in possesso di tutto ciò per mezzo della fede.

Maledizioni e Benedizioni: Separazione in Cristo

Per comprendere appieno la vittoria di Cristo, è essenziale capire la separazione tra benedizioni e maledizioni. In Deuteronomio 28, Dio descrive le benedizioni per l'ubbidienza e le maledizioni per la disubbidienza. Nel capitolo precedente, il popolo viene diviso in due gruppi: uno sul monte Gherizim per pronunciare le benedizioni e l'altro sul monte Ebal per le maledizioni.

Questa divisione fisica tra i due monti è molto significativa. Le maledizioni erano completamente separate dalle benedizioni. Non potevano mescolarsi. Questo dimostra che una maledizione non può mai, in base alla persona o alla circostanza, trasformarsi in una benedizione.

La malattia è una conseguenza della Caduta e, per questo, una maledizione. Non può in alcun modo diventare uno strumento per la crescita spirituale o una "benedizione nascosta", come a volte viene affermato.

La buona notizia è che Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge (Galati 3:13). La malattia non ha più potere su di noi, perché Gesù ne ha sconfitto la radice alla croce pagando un prezzo altissimo. Perciò, quando una malattia si manifesta, non dovremmo vederla come un messaggio di Dio o un "piano misterioso", ma come un nemico che Cristo ha già sconfitto e dal quale possiamo essere liberati.

La malattia è un ladro che ci ruba la gioia, le relazioni, la serenità, la capacità di muoverci e di vivere appieno. La Bibbia ci ricorda che noi siamo il tempio dello Spirito Santo. Quando Gesù scacciò i mercanti dal tempio di Gerusalemme, lo fece con forza, dichiarando che il tempio di Suo Padre non era un covo di ladri (Matteo 21:13). E se il tempio terreno non era il luogo per i ladri, e non potevano entrarvi i malati, perché noi, che siamo il tempio dello Spirito Santo, dovremmo permettere alla malattia di rimanervi e di continuare a derubarci? Cristo ha già scacciato il nemico.

La Volontà di Dio è Chiara

Grazie all'opera di Gesù, non dobbiamo più pregare con l'incertezza del "Se vuoi" perché la volontà di Dio è stata manifestata in Cristo, ma dobbiamo usare autorità e cacciare via la malattia, rifiutarla come rifiutiamo i peccati. 

1 Pietro 2:24: "Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti".

Questo versetto non lascia spazio a dubbi: la guarigione fisica fa parte dell'opera di redenzione di Cristo, proprio come il perdono dei peccati. La malattia è una conseguenza della caduta, e l'opera di Cristo ha affrontato e sconfitto ogni conseguenza della caduta, inclusa la malattia.

Marco 2:9 Che cosa è più facile dire al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina"? 

Gesù si trovava di fronte ai farisei che si erano scandalizzati perché aveva detto al paralitico: I tuoi peccati sono perdonati. Gli ebrei di quel tempo non avevano alcun problema nel credere ai miracoli di Gesù ma avevano parecchie difficoltà a credere che fosse in grado di perdonare i peccati. Per questo Gesù fa a loro questa domanda, alla quale lui stesso poi risponde dicendo:  Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, 11 io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua».

Questo ci fa comprendere che la redenzione di Cristo è il perdono dei peccati ma anche la guarigione da ogni malattia, le due cose vanno di pari passo. Infatti il termine salvezza che in ebraico è yeshûâh e in greco sotería, comporta l’idea di salvezza, liberazione, perdono dei peccati, sicurezza, guarigione, conservazione, buona salute, aiuto, vittoria, prosperità.

Davide nel suo salmo 103 dice: Benedici, anima mia, il SIGNORE; e tutto quello che è in me, benedica il suo santo nome.2 Benedici, anima mia, il SIGNORE e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.3 Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità;4 salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni;5 egli sazia di beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire come l'aquila.

Davide per ispirazione dello Spirito Santo benedice il Signore perché perdona tutte le colpe e risana tutte le malattie, le due cose sono unite. Significa che Cristo ci ha liberati dal peccato ma anche dalle sue conseguenze.

Preghiere di Fede e Certezza nel Nuovo Patto

Nel Nuovo Patto, le preghiere per la guarigione si trasformano da un'implorazione disperata a una dichiarazione di fede basata su ciò che Cristo ha già compiuto. Non preghiamo per convincere Dio a fare qualcosa, ma per prendere possesso, tramite la fede, di ciò che Lui ha già reso disponibile per noi. È un esercizio dell'autorità che abbiamo nel Nome di Gesù.

La nostra preghiera non è più un'incerta "Signore, se vuoi, guarisci", ma una preghiera di certezza: "Grazie, Padre, perché in Cristo tu hai già voluto e provveduto la guarigione". La fede non è una speranza vaga, ma la certezza che la vittoria di Cristo sulla malattia è già una realtà per ogni credente. Si tratta di allineare la nostra mente e il nostro spirito con la volontà di Dio già manifestata in Gesù.

E per andare ancora più nel dettaglio leggiamo Luca 10:9  guarite i malati che ci saranno e dite loro: "Il regno di Dio si è avvicinato a voi".

Nel Regno di Dio c’è guarigione, Gesù non ha detto: Pregate il Dio del cielo affinché i malati siano guariti, ma ha detto: Guarite i malati. Significa che ci ha dato l’autorità su ogni malattia.

Leggiamo anche in Marco 16:15-18  Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura; 16 chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato. 17 E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; 18 prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno»

Nel nome di Gesù abbiamo l’autorità su ogni malattia, e ripeto, non ci viene mai chiesto di pregare per i malati ma di guarirli.

Se un cristiano non riceve la guarigione, il problema non è la volontà di Dio. Potrebbe esserci una mancanza di comprensione della sua Parola, un'incertezza nella fede, o altri fattori, ma non è perché Dio non ha voluto.  

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Chi sono

Ciao a tutti e benvenuti su Pilastri della Fede! Sono Nadia Pianalto: nella vita sono moglie, mamma e nonna, ruoli che amo e che hanno arricchito il mio percorso. Ma c'è un altro aspetto della mia vita che mi sta profondamente a cuore e che desidero condividere con voi: la mia continua crescita nel cammino di fede. Sono cresciuta nella Chiesa Cristiana e per decenni ho vissuto la mia fede con grande impegno. Ero attiva nella comunità, seguivo le pratiche tradizionali e credevo sinceramente di dare il meglio. Tutto questo ha gettato le basi per la mia spiritualità e mi ha sostenuto nel mio percorso. Tuttavia, con il tempo, ho capito che c'era qualcosa in più. Pochi anni fa ho avuto una rivelazione profonda: pur amando la Chiesa, mi mancava una relazione personale e diretta con Dio. Questa non è stata una rottura con il passato, ma piuttosto un'evoluzione. Ho scoperto che una relazione con Dio si costruisce principalmente in due modi: Conoscendolo attraverso la Sua Parola, la...

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