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Parliamo di Fede

 

La fede è quella virtù che ci permette di afferrare tutte le promesse di Dio e che ci mette a disposizione il cielo.

Senza fede si può, in qualche modo, arrivare a comprendere intellettualmente l'esistenza di Dio tramite la ragione e l'osservazione del mondo e della natura (Romani 1:19-21  poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. 20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente).

Senza la fede si può arrivare ad una conoscenza intellettuale di Dio, una percezione del sacro, o una comprensione della tradizione religiosa. Tuttavia, è solo con la fede che giungiamo a una relazione personale con Dio, per accogliere pienamente ciò che Egli ha rivelato di sé stesso e per venire in possesso di tutto ciò che Lui ha voluto condividere con noi di se stesso.

La fede è ciò che ci mette in relazione con tutto ciò che è spirituale e invisibile agli occhi umani.

Gesù disse: Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito.(Giovanni 3:6)  questo è la chiave di tutto. 

La nostra natura umana (la "carne") è limitata: i suoi sensi e la sua ragione possono percepire e comprendere solo il mondo fisico. Possiamo misurare, toccare, vedere. Ma il regno di Dio, che è spirituale e invisibile, si trova al di là di queste percezioni.

È qui che entra in gioco la fede. Non è un semplice atto di credenza, ma una nuova facoltà, un senso spirituale che ci è stato donato. La fede ci permette di "vedere" e "toccare" ciò che non è fisico, creando un ponte tra il nostro mondo materiale e la realtà divina. È come se fossimo in una stanza buia e la fede accendesse una luce, permettendoci di vedere cose che prima erano invisibili.

La Fede è Fondamento e Sostanza dell’Invisibile

Nella Lettera agli Ebrei (11:1) è scritto: Or la fede è certezza di cose che si sperano e dimostrazione di cose che non si vedono. La parola che qui è tradotta con  certezza, in greco è hypostasis, e letteralmente significa sostanza o fondamento. 

Non si tratta di una "certezza" astratta, ma di un qualcosa di concreto e reale. La fede non solo ci fa credere nelle promesse di Dio, ma le rende una realtà tangibile nella nostra vita.

Senza fede, le promesse di Dio, come la salvezza, la pace, la guarigione o la vita eterna, rimangono solo concetti, belle idee su un libro.

Con la fede, queste stesse promesse diventano una sostanza viva. La fede rende la speranza una realtà presente. Ti dà una sicurezza interna che non dipende dalle circostanze esterne, ma dalla natura di Dio stesso. È ciò che ti permette di agire come se le cose che non vedi, già esistessero, perché la tua fede le ha rese reali per te.

Dalla Parola Muta alla Vita Concreta

Senza la fede, la Bibbia è solo un testo, un'informazione storica o etica. Le sue parole sono "lettera morta." La storia di Lazzaro che risuscita può essere un aneddoto interessante. I miracoli di Gesù possono essere storie di fantasia.

Ebrei 11:3 Per fede intendiamo che l'universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero all'esistenza da cose apparenti.

Questo versetto ci dice che la fede è ciò che ci permette di credere nell'invisibile, di accettare che l'universo stesso è stato creato da qualcosa che non si vede, ovvero la Parola di Dio. È la stessa fede che ci permette di vedere la Bibbia non solo come un libro, ma come la Parola vivente di Dio.

Quando la fede interviene, quelle parole che prima sembravano morte diventano una realtà vivente. La Parola di Dio non è più solo una lettura o un'informazione da assimilare, ma diventa un'esperienza personale e trasformativa. I comandamenti non sono solo regole da seguire, ma si trasformano in un sentiero verso la libertà e una vita più piena. Le promesse di guarigione non sono più semplici concetti lontani, ma diventano una speranza attiva e concreta, qualcosa a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. In questo senso, la Parola di Dio smette di essere solo "informazione" e diventa una forza trasformativa che cambia la vita.

In pratica, la fede è la chiave che apre la porta del regno spirituale, permettendo alla realtà di Dio di fluire nella nostra vita e trasformare ciò che è invisibile in una realtà visibile e concreta.

La fede è un dono, è già dentro di noi, Dio non ci ha lasciati sprovveduti, non dobbiamo sforzarci in alcun modo per ottenerla perché è già stata posta in noi, dobbiamo soltanto crederci.

Efesi 2:8 afferma: Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio

Questo significa che la fede non è un'abilità che sviluppiamo, ma una facoltà che ci viene offerta, un seme che Dio ha piantato indistintamente nel cuore di ogni uomo.

Poiché è un dono, non richiede uno sforzo per essere creato, ma solo la volontà di accettarlo. La fede non è un'azione complicata, ma l'atto semplice e libero di accogliere ciò che è già stato messo a nostra disposizione.

In Ebrei 1:6 è scritto:  Ora senza fede è impossibile piacergli (a Dio), perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.

Questo versetto non è una minaccia ma una verità sulla natura della relazione tra l'uomo e Dio. Dio ha stabilito che l'unico modo per connettersi con Lui è attraverso la fede.

Questo ha due ragioni principali:

Dio è Spirito: Come discusso in precedenza, Dio non è una realtà fisica. Se la relazione con Lui dipendesse da ciò che i nostri sensi possono percepire, sarebbe impossibile. La fede è la sola facoltà che può mettersi in sintonia con la Sua natura spirituale.

Un Atto di Fiducia: La fede, alla sua radice, è fiducia. A Dio non interessa che "dimostriamo" di essere degni di Lui, ma che "ci fidiamo" di Lui. La fede è l'atto che dice: "Credo che tu sia chi dici di essere, e che farai ciò che hai promesso." Questo atto di fiducia onora la Sua natura e la Sua parola, ed è per questo che "gli è gradito."

In sintesi, la fede è una capacità innata, una chiave che Dio ha dato a ogni uomo per potersi relazionare con Lui. Non dobbiamo costruirla, ma semplicemente usarla. Accettandola, non solo ci connettiamo con Dio, ma onoriamo il Suo desiderio di essere in relazione con noi.

La Fede: Un Atto di Recezione, Non di Richiesta Personale

Potrebbe sembrare che, una volta che abbiamo fede, possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo. Ma con Dio non è così. Dio è un Dio di ordine e ha stabilito delle leggi spirituali. Non ci ha dato la fede come una sorta di "carta di credito illimitata" per soddisfare ogni capriccio. Al contrario, ci ha dato la sua Parola affinché possiamo conoscere le giuste direttive e imparare a usare la fede per ottenere il meglio, in armonia con la sua volontà.

La Fede Agisce nel Territorio della Grazia

La fede non crea la realtà, ma la riceve. La fede ci fa ottenere soltanto ciò che la grazia ha già provveduto. La grazia di Dio, manifestata in Gesù Cristo, è il fondamento su cui poggia la nostra fede. Tutte le benedizioni che possiamo ricevere per fede sono ciò che Dio ha già reso disponibile per noi tramite il sacrificio di Cristo.

La salvezza, la liberazione, la prosperità, la guarigione fisica e mentale, la pace, la gioia, la calma, la pazienza, l’amore, la bontà, l’autocontrollo, tutte le benedizioni celesti, la vita eterna, una relazione intima con Dio e con Cristo, la sapienza, l’intelligenza spirituale, lo Spirito Santo, la sua potenza e tutti i suoi doni: queste sono le cose che la grazia ha già provveduto. La fede è la mano che si allunga per afferrare e rendere reali nella nostra vita queste promesse.

La Fede: Un Atto di Recezione, non uno Strumento di Manipolazione

La fede non è uno strumento magico per manipolare Dio e piegarlo ai nostri scopi personali ed egoistici. Non puoi usare la fede per chiedere a Dio di darti il marito della tua amica o per ottenere una promozione disonesta. Un tale uso della fede non funzionerà e, soprattutto, non onora Dio. La vera fede è allineata con il carattere e la volontà di Dio, e la sua volontà è sempre santa, giusta e orientata all'amore e al bene del prossimo.

Due episodi nei Vangeli illustrano perfettamente questa verità, mostrando come la fede, pur presente, non può operare al di fuori della grazia di Dio.

La Madre di Giacomo e Giovanni: Fede ma Scopo Sbagliato

Poco prima della Pasqua, la madre di Giacomo e Giovanni si avvicina a Gesù con una richiesta audace (Matteo 20:21). Lei conosceva Gesù, credeva in Lui, e fu proprio questa fede a darle l'audacia di chiedere: «Ordina che questi miei due figli siedano l'uno alla tua destra e l'altro alla sinistra nel tuo regno».

La donna aveva fede nel potere di Gesù, altrimenti non avrebbe fatto quella richiesta. Ma non ottenne l'esaudimento perché la sua era una fede mal riposta. La sua richiesta era egoistica, motivata da ambizione personale, e non era fondata sulla grazia di Dio. Era una fede orientata a un guadagno terreno e non al Regno di Dio. Gesù non le ha detto che aveva poca fede, ma ha corretto la sua prospettiva, chiarendo che le posizioni nel Regno non sono date per favore, ma per servizio.

I Discepoli Giacomo e Giovanni: Fede ma Spirito Sbagliato

Un altro esempio illuminante lo troviamo in Luca 9:54. I discepoli Giacomo e Giovanni, irritati dal rifiuto di un villaggio samaritano di accogliere Gesù, dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi, come fece anche Elia?».

Non c'è dubbio che i discepoli avessero fede nel potere di Gesù. Se avesse dato loro l'ok, il fuoco sarebbe sceso. Ma Gesù si volse a loro e li rimproverò. Perché? Perché la loro richiesta era fuori dal territorio della grazia. Era mossa dalla rabbia e dal desiderio di vendetta, non dall'amore di Dio. La loro fede era reale, ma lo spirito con cui la volevano usare era contrario al carattere di Cristo. Gesù non è venuto per distruggere, ma per salvare.

E ancora Giacomo 4:3 sottolinea: Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.

Comprendi la differenza?

In entrambi i casi, la fede non è stata sufficiente a far accadere ciò che era stato chiesto, perché era disallineata con il cuore e la volontà di Dio.

La fede è il mezzo attraverso cui accediamo alle benedizioni che Dio ha già preparato per noi. È un atto di fiducia e obbedienza, non di potere personale. Quando la nostra fede si allinea con la volontà di Dio, le promesse che ha già provveduto (salvezza, pace, perdono, guarigione ecc.) diventano una realtà nella nostra vita. 

La Misura della Fede: Un Granello di Senape

La Bibbia menziona spesso che la fede può essere piccola come un granello di senape. È un dettaglio molto importante, perché ci mostra che non ci viene mai richiesto di avere una fede "grande" o straordinaria che non sappiamo dove trovare. La nostra tendenza naturale è quella di pensare che dobbiamo accumulare una fede immensa per vedere Dio all'opera, ma la verità è un'altra: ciò che conta non è la grandezza della nostra fede, ma la grandezza del Dio in cui crediamo.

Non è la nostra "grande fede" che sposta le montagne, ma è anche solo un piccolissimo granello di senape di fede, se posto nel Grande Dio, che le fa spostare. Il potere non risiede in noi, ma in Lui. La nostra parte è semplicemente credere in Lui.

L'Esempio di Gedeone

Questo concetto viene illustrato in modo straordinario nella storia di Gedeone in Giudici 6. Gedeone viveva in un tempo di grande oppressione e carestia, e si sentiva un perfetto nessuno. Era un uomo che si nascondeva, schiacciato dalla realtà dei Madianiti. Quando l'angelo dell'Eterno gli si presentò con un saluto sbalorditivo: "L'Eterno è con te, o guerriero valoroso!", Gedeone rispose con sincerità e scetticismo: "Se l'Eterno è con noi, perché mai ci è avvenuto tutto questo?" (Giudici 6:13).

Gedeone non si vedeva come un guerriero valoroso. Si sentiva debole, e non vedeva la presenza di Dio nella sua vita in quel momento. Il suo unico appiglio, l'unica "forza" che aveva, era il ricordo di ciò che Dio aveva fatto in passato per il suo popolo: i prodigi dell'uscita dall'Egitto, il passaggio del Mar Rosso. L'angelo, invece di smentirlo o di sgridarlo per la sua mancanza di fede, gli risponde: "Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian. Non sono io che ti mando?" (Giudici 6:14).

Cosa era questa forza? Non era la sua forza fisica o il suo coraggio. Era la sua piccola ma radicata conoscenza che Dio era in grado di fare l'impossibile, che aveva già operato miracoli in passato e poteva farlo ancora. Era il suo "granello di senape" di fede, la sua convinzione che Dio era potente, nonostante le circostanze attuali.

Dio non cercava un supereroe, ma un uomo che, pur nella sua debolezza, avesse la fede di appoggiarsi a Lui. Gedeone non ha dovuto "sforzarsi" per essere valoroso, ma ha dovuto credere che il suo Dio era grande. Questo è il vero cuore della fede: non una nostra forza, ma la nostra fiducia nella forza di Dio.

Fede Grande o Fede nel Grande

È vero che nei Vangeli Gesù ha elogiato la "grande fede" di persone come il centurione  e la donna cananea , ma questa "grandezza" non era una misura della loro abilità spirituale, bensì la loro profonda comprensione di chi era Gesù.

Quando Gesù disse "Grande è la tua fede", non stava elogiando la quantità di fede che avevano, ma la sua qualità e la sua direzione. La loro fede non era grande in se stessa, ma era grande perché era riposta nel posto giusto—in una persona, Gesù, che sapevano essere immensamente potente.

Il Centurione: Fede nella Parola

Il centurione non ha detto: "Ho una fede enorme, per questo ti chiedo di venire a casa mia". Al contrario, ha dimostrato un'umiltà straordinaria e una comprensione ancora più grande. Ha detto: "Signore, non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito" (Matteo 8:8).

Questo centurione, abituato al mondo militare degli ordini e delle autorità, aveva compreso che Gesù operava con un'autorità superiore. Sapeva che Gesù non aveva bisogno di essere fisicamente presente, ma che la sua Parola stessa era sufficiente per compiere un miracolo a distanza. La sua fede non era grande per la sua forza, ma perché aveva afferrato la potenza infinita della Parola di Gesù.

La Donna Cananea: Fede nella Briciola

In modo simile, la donna cananea ha dimostrato una fede straordinaria (Matteo 15:21-28). Di fronte al rifiuto apparente di Gesù, non si è arresa. Ha accettato con umiltà la metafora dei "cagnolini" che mangiano le briciole cadute dalla tavola dei padroni. La sua fede era grande perché capiva che persino una "briciola" del potere e della grazia di Gesù sarebbe stata più che sufficiente per risolvere il suo problema. Lei non ha chiesto il banchetto intero, ha chiesto solo il minimo, perché sapeva che il "minimo" da parte di Gesù era un'abbondanza illimitata.

In entrambi i casi, la loro "grande fede" non era una forza prodotta da loro stessi, ma la profonda fiducia che il centurione aveva nell'autorità della Parola di Gesù e che la donna cananea aveva nella Sua illimitata misericordia.

La grandezza della loro fede era un riflesso della grandezza del loro Signore. 

Perciò, la fede non è una nostra forza, ma il modo in cui ci connettiamo a Dio. È un atto di fiducia umile, non di sforzo o di potere personale. La fede è la mano che si tende per afferrare ciò che Dio ha già reso disponibile.

La vera fede trasforma la Parola di Dio da un semplice testo a una realtà vivente. Ci permette di credere nell'invisibile e di ricevere ciò che Dio ha già preparato per noi. Questo processo non inizia da noi, ma da Dio.

Romani 10:17 La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla parola di Dio. 

Questo versetto ci dice in modo chiaro che la fede non è qualcosa che possiamo generare da soli. Non possiamo decidere di avere fede in un istante. La fede è una risposta a un'informazione specifica: la Parola di Dio. È come un seme che viene piantato nel nostro cuore. Il seme è la Parola; il terreno fertile che permette al seme di crescere è il nostro udire, leggere e meditare su di essa.

Non possiamo dire di avere fede in Dio se non ci basiamo sulla Sua Parola, se non la conosciamo, se non la meditiamo e la facciamo nostra. Se non siamo "sulla Parola", la nostra fede si basa su speranze vaghe o sentimenti passeggeri. Ma una fede che viene dalla Parola di Dio è solida e resistente.

In pratica, questo significa che se vuoi che la tua fede cresca e diventi forte, devi nutrire il tuo spirito con la Parola di Dio. La fede non è un bottone che premiamo per ottenere qualcosa, ma il risultato di una relazione costante con la Parola di Dio. Più leggi la Bibbia, più mediti su ciò che Dio ha fatto e ha promesso, più la tua fiducia in Lui crescerà. La fede ti darà accesso alle benedizioni di Dio, ma la fonte di quella fede è sempre la Sua Parola.

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Chi sono

Ciao a tutti e benvenuti su Pilastri della Fede! Sono Nadia Pianalto: nella vita sono moglie, mamma e nonna, ruoli che amo e che hanno arricchito il mio percorso. Ma c'è un altro aspetto della mia vita che mi sta profondamente a cuore e che desidero condividere con voi: la mia continua crescita nel cammino di fede. Sono cresciuta nella Chiesa Cristiana e per decenni ho vissuto la mia fede con grande impegno. Ero attiva nella comunità, seguivo le pratiche tradizionali e credevo sinceramente di dare il meglio. Tutto questo ha gettato le basi per la mia spiritualità e mi ha sostenuto nel mio percorso. Tuttavia, con il tempo, ho capito che c'era qualcosa in più. Pochi anni fa ho avuto una rivelazione profonda: pur amando la Chiesa, mi mancava una relazione personale e diretta con Dio. Questa non è stata una rottura con il passato, ma piuttosto un'evoluzione. Ho scoperto che una relazione con Dio si costruisce principalmente in due modi: Conoscendolo attraverso la Sua Parola, la...

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