La vita cristiana, nel suo nucleo più intimo, non è tanto una questione di regole, riti o appartenenze esteriori, quanto un profondo e vivo legame con Dio. È la relazione che sta alla base di tutto, il punto da cui partiamo e, purtroppo, anche quello dove molti di noi si ritrovano a bloccarsi, spesso perché la confondiamo con altro – con l'andare in chiesa, il partecipare a cerimonie, o l'aderire a un insieme di dottrine.
Eppure, il vero motivo della nostra esistenza, il respiro della nostra anima, è proprio questo: conoscere Dio. Siamo stati creati per Lui, per entrare in una comunione così intima che, una volta in cielo, potremo finalmente comprenderlo pienamente, senza veli. Come ci ricorda Geremia 24:7 Darò loro un cuore per conoscere me che sono l'Eterno; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO, perché ritorneranno a me con tutto il loro cuore. Dio desidera darci "un cuore per conoscere Lui". Non è solo un bel pensiero, è il Suo desiderio primario per noi.
Il cristianesimo, quindi, non è una religione nel senso comune del termine, ma una relazione. E la vita eterna? Non è solo un futuro lontano, ma la realtà presente del conoscere Dio e Gesù Cristo, che Lui ha mandato (Giovanni 17:3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato). È un'esperienza che inizia qui e ora.
Quando la Relazione Manca: Il Prezzo della Frustrazione
Spesso, però, è proprio qui che tutto si complica. Quante volte ci siamo trovati a pregare con fervore, a dichiarare con fede, a credere con tutto il cuore, e poi ci siamo scontrati con un silenzio apparente? "Ma ho pregato, ho dichiarato, ho avuto fede e non succede nulla! Il Signore non ha risposto?" Queste domande emergono dalla delusione, da un senso di sforzo non ripagato. E il punto è proprio questo: la fede non è un'equazione automatica, un 2+2=4. Non funziona per formule. La fede è una questione di relazione.
Pensaci bene: possiamo davvero fidarci di qualcuno che non conosciamo? Possiamo avere fede nelle promesse di qualcuno se non abbiamo mai veramente guardato dentro il suo cuore? Se non siamo certi della sua natura, della sua bontà, della sua fedeltà, è difficile, quasi impossibile, avere piena fiducia. Questo è il motivo per cui tanti si sentono persi, pieni di domande e, in ultima analisi, delusi. Abbiamo per caso trattato Dio come un "bancomat" da cui prelevare risposte e soluzioni ai nostri problemi, senza cercare prima di conoscerlo davvero?
La chiave di volta la troviamo in Matteo 6:33 (The Passion Translation): "Perciò, al di sopra di ogni altra cosa cercate costantemente il regno di Dio e la Sua giustizia, e poi tutte queste cose meno importanti vi saranno date in abbondanza."
La versione "The Message" lo rende ancora più palpabile: "Prima conosci Dio, abbi una relazione con Lui e poi tutte le altre cose le troverai... costantemente..." È una ricerca continua, non una meta raggiunta una volta per tutte. Senza questa relazione intima, senza aver conosciuto il cuore di Dio, diventa quasi insostenibile affrontare le tempeste e le sfide di questa vita.
Il Cuore Fedele di Dio: La Roccia della Nostra Fiducia
Ma come possiamo allora imparare a fidarci? La risposta è nella natura intrinsecamente affidabile di Dio. La Sua fedeltà è la roccia su cui possiamo costruire la nostra fiducia.
Non è un Dio che mente (Tito 1:2 nella speranza della vita eterna, promessa prima di tutte le età da Dio, che non può mentire)
La Sua parola non torna a Lui a vuoto, ma compie ciò per cui l'ha mandata (Isaia 55:9-11 Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 10 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, 11 così sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l'ho mandata).
Siamo stati chiamati alla comunione con Suo Figlio, Gesù Cristo, proprio perché Dio è fedele (1 Corinzi 1:9 Fedele è Dio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore).
E anche nelle tentazioni più difficili, Lui non permetterà che siamo tentati oltre le nostre forze, offrendo sempre una via d'uscita (1 Corinzi 10:13 Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere).
Questa è la natura di Colui con cui vogliamo avere una relazione.
Nutrire la Relazione: Ascolto e Presenza
Allora, come si coltiva una relazione così vitale? Principalmente, attraverso la preghiera e la Parola di Dio.
La preghiera non è un elenco di desideri da presentare, non è un monologo. È un dialogo, una vera comunicazione. Dobbiamo aspettarci che Lui ci risponda e, soprattutto, dobbiamo imparare ad ascoltare. Non basta parlare, bisogna fare spazio per udire la Sua voce nel nostro spirito (Giovanni 10:4 ... e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce).
Allo stesso modo, la Sua Parola è il modo più diretto per conoscerlo. Leggere la Bibbia non è un compito, ma un'opportunità per entrare nel Suo cuore, comprendere i Suoi pensieri, scoprire chi è veramente.
Ma attenzione: una relazione autentica richiede tempo. Non c'è nulla di immediato, di "pronto all'uso". La società ci bombarda con l'idea che tutto debba essere veloce, che le cose si possano ottenere "subito, basta volerle". Ma con Dio, non si può "bypassare" il tempo della relazione. Se cerchiamo di farlo, rischiamo di volere solo la Sua "mano" – ciò che può darci – senza mai arrivare a conoscere il Suo "cuore" – chi Egli è veramente.
La Scelta di Maria: Il Cuore al Posto Giusto
Pensiamo alla storia di Marta e Maria. Quante volte ci sentiamo un po' Marta, indaffarati in mille cose, magari anche buone e utili? Marta non stava facendo nulla di sbagliato, eppure Gesù le dice: "Marta, mia cara Marta, perché sei arrabbiata e agitata, e ti lasci allontanare da tutte queste distrazioni? Maria ha scoperto la sola cosa più importante scegliendo di sedersi ai miei piedi, non si lascia distrarre e non le toglierò questo privilegio." (Luca 10:41-42, parafrasi da The Message).
La "sola cosa necessaria" non era l'azione, ma la presenza. Maria ha fatto una scelta. Ha scelto di dare priorità all'ascolto, alla comunione, all'intimità con Gesù.
Ci sarà sempre qualcosa di importante da fare, una lista di cose in sospeso, ma la vera saggezza sta nello scegliere di dare la precedenza a quella relazione che nutre tutto il resto. Stare alla presenza di Dio, attraverso la Parola e la preghiera, ci àncora, ci aiuta a non farci distrarre, a mantenere la mente focalizzata sulle "cose di lassù" (Colossesi 3:2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra), e a essere pienamente consapevoli della Sua presenza dentro di noi.
Trovare Dio, Trovare Tutto
Dio ha piani meravigliosi per la nostra vita. "Io so cosa sto facendo, è tutto pianificato, sono qui per prendermi cura di te e non per abbandonarti, ho piani per darti il futuro che speri, quando mi invochi, quando vieni a Me e preghi io ascolterò. Quando mi verrai a cercare mi troverai. Sì, quando mi cercherai seriamente, e desideri trovarmi più di qualsiasi altra cosa, mi assicurerò che non resti deluso." (Geremia 29:11-13, da The Message).
Questa è la promessa. Quando conoscerlo e comprenderlo diventa la priorità assoluta della nostra vita, il desiderio più grande, più di qualsiasi cosa Lui possa fare per noi, allora Lui si lascerà trovare. Quando cerchiamo il cuore di Dio, non solo Lo troviamo, ma insieme a Lui, troviamo anche la Sua mano – la Sua provvidenza, la Sua guida e il compimento delle Sue promesse nella nostra vita. È un viaggio, un'avventura, la più importante che potremo mai intraprendere.
Commenti