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La Fede Preziosa e la Grazia Moltiplicata (Prima Parte)


2Pietro 1:1-12

Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore.

3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. 5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l'auto-controllo, all'auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l'affetto fraterno e all'affetto fraterno l'amore. 8 Perché, se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato di essere stato purificato dai suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. 12 Perciò non tralascerò di ricordarvi del continuo queste cose, benché le conosciate già e siate saldi nella verità che ora avete. 

Il passaggio di 2 Pietro 1:1-2 contiene un messaggio straordinariamente pratico e di una potenza che può davvero trasformare la nostra comprensione della vita cristiana. Analizziamolo in dettaglio.

I Destinatari della Lettera: La Fede Come Dono Equo

Pietro inizia la sua lettera definendo chiaramente i destinatari: "a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo."

Questo è un punto fondamentale:

Non è per tutti indistintamente. Il messaggio è rivolto specificamente a coloro che hanno già riposto la loro fede in Cristo.

La fede è un dono, non un merito. L'espressione "ricevuto in sorte" è cruciale. Sottolinea che la fede non è qualcosa che abbiamo guadagnato con i nostri sforzi o meriti. Ci è stata data, concessa, come un dono prezioso e immeritato al momento della nostra nuova nascita spirituale.

Pietro afferma che questa fede è "preziosa quanto la nostra". Questo significa che la fede di ogni credente, indipendentemente dal suo ruolo o dalla sua esperienza, ha lo stesso valore e la stessa qualità della fede degli apostoli come Pietro, Paolo o Giovanni. Ed è la stessa fede che ci ha permesso di credere in Cristo, accettarlo come Salvatore e Signore, e iniziare il nostro cammino con Lui.

Grazia e Pace Moltiplicate: Una Promessa Sorprendente

Segue un augurio o una benedizione straordinaria: "grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore."

Questo versetto solleva una domanda profonda: la grazia e la pace possono davvero essere moltiplicate? Secondo le parole di Pietro, la risposta è un risonante SÌ!

Meditiamo su questa affermazione:

Abbiamo già ricevuto molto. Per mezzo di Cristo, abbiamo ricevuto la grazia di essere riconciliati con Dio Padre, di essere salvati dal peccato e dalla malattia (Matteo 8:16). In Cristo abbiamo la pace, quella pace che il mondo non può dare (come Gesù stesso afferma in Giovanni 14:27). Già di per sé, questa grazia e pace iniziali sono complete e sufficienti.

Ma c'è di più! Pietro ci dice che queste non sono statiche, ma possono "moltiplicarsi". Questo implica che la grazia e la pace non sono solo stati iniziali, ma esperienze dinamiche che possono crescere e approfondirsi in ogni area della nostra vita quotidiana. Dio desidera che sperimentiamo un'abbondanza crescente della sua grazia e della sua pace.

In Efesini 4:7 leggiamo: Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. Qui di nuovo evidenzia che la grazia ci è stata data e aggiunge  secondo la misura del dono di Cristo. Apparentemente può sembrare contraddittorio rispetto a ciò che stiamo affermando: che la grazia può essere moltiplicata ma lungi dall'essere una contraddizione, questi due passaggi si illuminano a vicenda, rivelando la magnitudine della grazia divina. 

Cosa si intende per misura del dono di Cristo? Cristo non ha donato una parte di sé o un servizio limitato. Cristo ha donato tutto se stesso: la sua vita perfetta, la sua morte sacrificale sulla croce, la sua resurrezione vittoriosa. Il valore della vita di Cristo, del suo amore, della sua obbedienza e del suo sacrificio è infinito.

Di conseguenza, la grazia che abbiamo ricevuto non è una piccola dose o una porzione limitata. La sua "misura" non è una restrizione, ma piuttosto la profondità inesauribile e il valore illimitato del sacrificio di Cristo. In altre parole, la grazia che ci è stata data è della stessa grandezza e dello stesso peso del valore della vita di Cristo, e questo significa che è infinita! Non esiste un limite alla sua portata o alla sua potenza.

Come riconciliare la "Moltiplicazione" con la "Misura Infinita"

Se la grazia che abbiamo ricevuto è già infinita in virtù del dono di Cristo, come può Pietro dire che ci sia "moltiplicata"?

La chiave di questa comprensione sta nel distinguere tra:

- La natura e la fonte della grazia: La grazia in sé è una realtà oggettiva e infinita, basata sul valore illimitato del sacrificio di Cristo. Questa "misura" infinita ci è stata data nel momento della nostra conversione.

- La nostra esperienza e applicazione della grazia: La "moltiplicazione" di cui parla Pietro si riferisce alla nostra crescente comprensione ed esperienza di questa grazia infinita nella vita quotidiana.

Immagina un oceano infinito (la grazia e la pace di Cristo). Quando accettiamo Cristo, ci viene dato l'accesso completo a questo oceano. La grazia è "misurata" su questo oceano sconfinato. Tuttavia, inizialmente, potremmo attingere solo con un bicchiere o un secchio. La "moltiplicazione" avviene quando impariamo a usare una nave per navigaci sopra, poi una cisterna per contenerne una parte, e infine a nuotare liberamente e ad esplorare le profondità di quell'oceano.

Non è che la grazia stessa diventi "più grande" nella sua essenza (perché è già infinita), ma piuttosto che la nostra capacità di riceverla, comprenderla, applicarla e viverla si espande e si approfondisce. Più cresciamo nella conoscenza intima di Dio e di Gesù, più i nostri "vasi" si allargano e più siamo in grado di sperimentare e manifestare la pienezza di quella grazia infinita che ci è già stata data.

Questo concetto ci porta a una conclusione esaltante: non siamo mai a corto di grazia e nemmeno di pace. Abbiamo ricevuto una riserva infinita. La nostra sfida e il nostro privilegio è di approfondire continuamente la nostra relazione con Dio, permettendo così alla sua grazia e pace infinite di moltiplicarsi e manifestarsi sempre più pienamente nella nostra vita.

La Chiave della Moltiplicazione: Una Conoscenza Intima

Il versetto continua rivelando la chiave per questa moltiplicazione: essa è legata alla "conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore."

Possiamo quindi concludere che: Dio ci ha donato la grazia e la pace attraverso Cristo, ma per sperimentarle nella loro pienezza e totalità, dobbiamo crescere nella conoscenza di Dio e di Gesù Cristo.

La conoscenza biblica è relazione, nel linguaggio biblico, "conoscenza" (specialmente il termine greco epignōsis qui implicito, che significa conoscenza piena e profonda) non si riferisce solo a un'informazione intellettuale. Si tratta di una relazione intima e personale, paragonabile all'unione profonda tra due coniugi. È una conoscenza che si acquisisce attraverso l'esperienza, la comunione e l'obbedienza.

Senza relazione, si perde la pienezza. La grazia e la pace che abbiamo ricevuto possono non essere pienamente sperimentate o potrebbero persino sembrare "invalidate" se non dedichiamo il nostro cuore a una relazione intima con Dio e con Gesù. Senza questa ricerca attiva della Sua presenza e della Sua volontà, non potremo entrare pienamente in quella "vita di grandemente favoriti" di cui parla Efesini 1:6.

Il Pastore e la Pecorella: Un Esempio di Conoscenza Intima

Il Salmo 23 offre un'ulteriore conferma di questo concetto: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà..."

Spesso ci soffermiamo sulla seconda parte: "nulla mi mancherà", una promessa straordinaria di provvisione e cura. Tuttavia, questa promessa è intrinsecamente legata alla prima parte: "Il Signore è il mio pastore".

Se non permettiamo al Signore di essere il nostro Pastore – cioè, se non gli concediamo di guidarci, se non riponiamo in Lui tutta la nostra fiducia come una pecorella fa con il suo pastore – come potremmo mai beneficiare pienamente della Sua costante provvisione per ogni nostro bisogno? Permettere al Signore di essere il nostro Pastore è l'equivalente esatto della relazione intima e della conoscenza profonda che Dio desidera avere con noi.

La Chiamata a Coltivare: Abbondanza Spirituale Attraverso la Conoscenza

Abbiamo già sottolineato come Pietro ci inviti non solo a ricevere la fede, la grazia e la pace, ma a coltivarle attivamente. Questo avviene attraverso una relazione in costante crescita con Dio e Gesù. Non si tratta di un'esperienza statica, ma di un cammino dinamico che ci conduce a una vita di autentica abbondanza spirituale. Questa abbondanza non è definita da beni materiali, ma da una pienezza di vita che scaturisce dalla nostra connessione con il Divino.

Equipaggiati per Vita e Pietà

Al versetto 3, Pietro prosegue, rivelando la profondità di quanto Dio ci ha già donato: "Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù..."

Questo versetto è una potente conferma di quanto abbiamo affermato: la moltiplicazione della grazia e della pace è intrinsecamente legata alla conoscenza di Dio e di Suo Figlio Gesù. Qui, Pietro ci spiega nel dettaglio cosa ci viene donato in questa relazione: "ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà."

Ciò significa che, in quanto credenti, siamo stati completamente equipaggiati da Dio per vivere la vita cristiana in tutta la sua pienezza. Non siamo lasciati a noi stessi, ma abbiamo ricevuto tutto ciò che è necessario per una vita di santità e per sperimentare una benedizione in ogni aspetto.

"Tutte le Cose che Appartengono alla Vita": La Nuova Creazione in Cristo

Quando Pietro parla di "vita", si riferisce alla nostra nuova vita in Cristo. Noi siamo nati di nuovo, rigenerati spiritualmente. Siamo nuove creature, come Paolo afferma in 2 Corinzi 5:17-18: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione."

Questo passaggio di Paolo è in perfetto accordo con Pietro. Anche Paolo parla di "cose che sono da Dio" e che sono diventate "nuove". Questo implica che, in quanto nuove creature, siamo stati equipaggiati con tutto il necessario per vivere la nostra nuova vita in perfetta armonia con Cristo.

Questa nuova vita, infatti, non può essere vissuta con i soli mezzi carnali o le capacità umane. Non possiamo amare veramente il nostro prossimo con un amore naturale, perché l'amore umano è spesso condizionato da aspettative, meriti o sentimenti passeggeri. L'amore di Dio, invece, che è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (Romani 5:5), ci permette di amare senza condizioni. Amiamo semplicemente perché sappiamo che Dio ama quella persona. Questo tipo di amore, incondizionato e altruistico, è impossibile da produrre umanamente. Può venire solo da Dio.

Questo è solo un esempio per illustrare che, nella nostra nuova vita di figli di Dio nati di nuovo, abbiamo bisogno di quelle "cose da Dio" – le risorse spirituali che Egli ci fornisce – per viverla in modo autentico e soprannaturale.

"Tutte le Cose che Appartengono alla Pietà": Vivere in Santità

Pietro aggiunge che Dio ci ha donato anche "tutte le cose che appartengono alla pietà". Per "pietà" si intende una vita pia, una vita vissuta in santità, in piena riverenza e timore di Dio. Una persona pia è una persona che vive in obbedienza alla Parola di Dio, che riflette il carattere di Dio nel proprio comportamento e nelle proprie scelte.

Anche in questo caso, è fondamentale comprendere che non possiamo vivere una vita pia solo con la nostra forza di volontà o con sforzi moralistici. Abbiamo bisogno di essere equipaggiati da Dio per poter vivere davvero una vita che Lo onori. Questo equipaggiamento divino include lo Spirito Santo che ci guida, la Parola di Dio che ci istruisce e ci corregge, e le risorse spirituali che ci rafforzano contro le tentazioni e ci permettono di operare per la Sua gloria.

La Perfetta Dotazione Divina

La profonda verità che emerge da questi versetti è che Dio non ci ha mai chiesto nulla che non fossimo in grado di fare. Al contrario, Egli ci ha equipaggiati in modo totale e perfetto affinché possiamo rispondere al Suo amore in modo completo e vivere la vita abbondante che Egli ha predisposto per noi. La Sua potenza divina ha già provveduto a tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita piena e pia. La chiave sta nell'accedere a queste risorse attraverso la conoscenza continua e profonda di Lui.

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Chi sono

Ciao a tutti e benvenuti su Pilastri della Fede! Sono Nadia Pianalto: nella vita sono moglie, mamma e nonna, ruoli che amo e che hanno arricchito il mio percorso. Ma c'è un altro aspetto della mia vita che mi sta profondamente a cuore e che desidero condividere con voi: la mia continua crescita nel cammino di fede. Sono cresciuta nella Chiesa Cristiana e per decenni ho vissuto la mia fede con grande impegno. Ero attiva nella comunità, seguivo le pratiche tradizionali e credevo sinceramente di dare il meglio. Tutto questo ha gettato le basi per la mia spiritualità e mi ha sostenuto nel mio percorso. Tuttavia, con il tempo, ho capito che c'era qualcosa in più. Pochi anni fa ho avuto una rivelazione profonda: pur amando la Chiesa, mi mancava una relazione personale e diretta con Dio. Questa non è stata una rottura con il passato, ma piuttosto un'evoluzione. Ho scoperto che una relazione con Dio si costruisce principalmente in due modi: Conoscendolo attraverso la Sua Parola, la...

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