Il versetto di Colossesi 1:9 è una finestra sulla vita di preghiera dell'apostolo Paolo e rivela il suo profondo desiderio per i credenti di Colosse:
Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale.
Questo versetto ci mostra diverse verità fondamentali:
La Priorità della Preghiera Costante
Gli apostoli, e Paolo in particolare, si dedicavano continuamente alla preghiera. Atti 6:4 ci ricorda la loro dedizione alla "preghiera e al ministero della parola". Paolo stesso, nonostante non fosse fisicamente presente con i Colossesi, pregava incessantemente per loro. Questo ci insegna che la preghiera è uno strumento potente che trascende la distanza fisica. Attraverso di essa, Dio può impartire conoscenza, saggezza, comprensione e forza spirituale agli altri, operando per loro conto anche senza la nostra presenza.
Il cuore della preghiera di Paolo per i Colossesi è che fossero "ripieni della conoscenza della Sua volontà". La parola "ripieno" (gr. pleróo) significa essere completamente saturati, riempire fino all'orlo, senza lasciare spazio vuoto. Non si tratta di una conoscenza superficiale, ma di una comprensione profonda e pervasiva che permea ogni aspetto del nostro essere.
Questa conoscenza della volontà di Dio è la base per una vita cristiana autentica. Solo essendo ripieni di essa possiamo "camminare in modo degno del Signore" ed essere "fruttuosi in ogni opera buona" (Colossesi 1:10). Non possiamo compiere la volontà di Dio se non la conosciamo. Il punto di partenza per ogni credente è quindi cercare e comprendere cosa Dio desidera per la propria vita.
Tre passaggi fondamentali per acquisire questa conoscenza vitale:
Desiderarla con Tutto il Cuore: Geremia 29:13 è chiaro: "E voi mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore." La ricerca superficiale non produce risultati. Dio si rivela a coloro che Lo desiderano ardentemente, con un cuore sincero e una determinazione incrollabile. Non si tratta di una richiesta formale, ma di un anelito profondo.
Dipendere dallo Spirito Santo: Lo Spirito Santo è il "dispensatore della sapienza di Dio" (1 Corinzi 2:10-12) e uno dei Suoi ministeri principali è rivelarci la volontà di Dio (Giovanni 16:13). Senza la Sua guida e illuminazione, la conoscenza divina ci rimane inaccessibile. È attraverso Lui che le verità spirituali vengono aperte alla nostra comprensione. Dobbiamo coltivare una dipendenza costante dallo Spirito Santo, chiedendoGli di guidarci e rivelarci la mente di Cristo.
Studiare le Scritture: La Bibbia è la rivelazione scritta della volontà di Dio. La Parola di Dio è la Sua volontà! Sottovalutare o ignorare la Parola di Dio significa sottovalutare o ignorare la Sua volontà. Per essere ripieni della conoscenza della volontà di Dio, dobbiamo essere ripieni della Sua Parola. Questo implica uno studio diligente, una meditazione profonda e l'applicazione dei Suoi insegnamenti alla nostra vita. Le Scritture ci mostrano le azioni e gli atteggiamenti che onorano Dio e riflettono il Suo carattere.
Voglio però sottolineare una cosa e soffermarmi su questo un attimo: quando si parla di studio diligente della Parola di Dio, l'intento non è quello di suggerire un percorso accademico formale, come una laurea in teologia. L'enfasi è piuttosto su un approccio intenzionale, riflessivo e guidato dallo Spirito Santo alla lettura delle Scritture. Si tratta di un processo che coinvolge mente, cuore e spirito, aperto a chiunque desideri crescere nella conoscenza di Dio. Non è per ubbidire ad una legge, ma è per il desiderio di relazione con il nostro Signore.
Ecco come possiamo intendere e praticare questo "studio":
1. Leggere una Porzione della Parola: Il primo passo è semplicemente leggere regolarmente la Bibbia. Non è necessario leggere interi libri in una volta sola. Si può iniziare con piccole porzioni, un capitolo, un paragrafo o anche solo pochi versetti ogni giorno. La coerenza è più importante della quantità. L'obiettivo è familiarizzare con il testo, permettendo alla Parola di risuonare nella nostra mente.
2. Meditare il contesto: Dopo aver letto, è cruciale meditare sul contesto in cui il brano è scritto.
Chiedetevi: Chi sta parlando? È Dio, Gesù, un profeta, un apostolo?
A chi sta parlando? A un individuo, una nazione, una chiesa, o a tutti i credenti?
Qual era la situazione storica e culturale? Comprendere il background aiuta a cogliere il significato originale del messaggio.
Qual è lo scopo del messaggio? L’autore sta esortando, incoraggiando, correggendo?
La meditazione non è un'analisi fredda, ma un ruminare, un riflettere profondo che permette al testo di penetrare nel nostro cuore e nella nostra mente.
3. Indagare il Significato delle Parole: Se un termine o una frase non sono chiari, è utile indagare il loro significato. Oggi abbiamo a disposizione molte risorse che non richiedono una preparazione accademica, tipo Concordanze bibliche online o cartacee, per vedere dove una parola è usata altrove nella Bibbia e capire le sue diverse sfumature. Oppure Dizionari biblici semplici che spiegano termini e concetti chiave.
Inoltre, i Commentari biblici devozionali che offrono spunti e approfondimenti senza essere eccessivamente tecnici.
Questo non significa fare un'analisi linguistica complessa, ma cercare di capire cosa intendesse l'autore ispirato in quel determinato contesto.
4. Osservare e Indagare: Questo passaggio implica porsi domande. È un approccio attivo al testo:
Cosa mi dice questo brano su Dio? (La Sua natura, il Suo carattere, i Suoi attributi)
Cosa mi dice questo brano sull'essere umano? (La sua condizione, i suoi bisogni)
C'è un comando da obbedire, una promessa da credere, un esempio da seguire o evitare, un peccato da abbandonare?
Come posso applicare questa verità alla mia vita oggi?
Questo tipo di osservazione e indagine è ciò che trasforma la lettura passiva in uno studio attivo e personale.
5. Permettere allo Spirito Santo di Rivelare: Questo è l'aspetto più cruciale. Tutti i passaggi precedenti preparano il terreno, ma è lo Spirito Santo che depone la rivelazione nella nostra mente. Non è la nostra intelligenza o la nostra cultura a svelare le verità spirituali, ma l'azione dello Spirito. Egli è il nostro Maestro, Colui che ci guida in ogni verità (Giovanni 16:13).
Quando ci accostiamo alla Parola con umiltà, preghiera e dipendenza dallo Spirito Santo, Egli illumina la nostra comprensione, ci mostra applicazioni personali e ci rivela la profondità del cuore di Dio. Questo non è un esercizio intellettuale, ma un incontro spirituale con la Parola vivente.
In definitiva, lo studio diligente della Parola è un viaggio personale di scoperta e crescita, accessibile a tutti coloro che hanno fame di conoscere Dio e la Sua volontà. Non richiede titoli, ma un cuore aperto e desideroso di imparare dal Maestro divino.
Dopo questa parentesi, torniamo alla nostra analisi di Colossesi 1:9:
Paolo non desiderava solo la conoscenza della volontà di Dio, ma che i Colossesi fossero ripieni "in ogni sapienza ed intelligenza spirituale". Questi due termini, sebbene correlati, hanno sfumature distinte e sono cruciali per una vita cristiana efficace.
Sapienza (gr.sophía)
La sapienza è più della semplice conoscenza; è la capacità di applicare la conoscenza in modo pratico e appropriato. È l'abilità di prendere decisioni giuste, di discernere la via migliore in situazioni complesse, e di agire in modo che glorifichi Dio. È la retta applicazione della conoscenza. La sapienza spirituale è quella che trae la sua origine dalla Parola di Dio e si conforma ad essa. La sapienza umana può essere astuta o ingannevole, ma la sapienza spirituale è pura, pacifica e utile.
Intelligenza (gr. sýnesis)
L'intelligenza (o comprensione) significa letteralmente "una messa insieme mentale". È la capacità di comprendere, di afferrare il significato profondo, di vedere le connessioni e le implicazioni delle verità spirituali. È la capacità di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra la verità e l'errore. L'intelligenza spirituale ci permette di vedere le cose dalla prospettiva di Dio, non dalla prospettiva carnale o mondana. Qualsiasi ragionamento che viola la Parola di Dio non è intelligenza spirituale.
Queste due virtù spirituali lavorano insieme per consentirci di vivere una vita che onori Dio. L'intelligenza ci dà la comprensione di ciò che è vero, mentre la sapienza ci guida su come applicare quella verità nella nostra vita quotidiana. Paolo desiderava che i Colossesi fossero pieni di entrambe, in modo da poter "camminare in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio" (Colossesi 1:10).
Infine, Colossesi 1:9 ci chiama a una vita di preghiera fervente per noi stessi ma anche per gli altri per una rivelazione profonda della volontà di Dio. Questa ricerca attiva che coinvolge la dipendenza dallo Spirito Santo e lo studio diligente delle Scritture ci equipaggerà con la sapienza e l'intelligenza spirituale necessarie per vivere una vita che porti gloria a Dio e la renderà veramente fruttuosa.
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